15 gennaio 2024

15 gennaio 1811 – Nasce don Cafasso, il prete della forca

Cafasso

Era popolare a Torino in particolare per l’aiuto offerto ai carcerati, anche col supporto morale alle loro famiglie. Venne definito «il prete della forca» perché spesso si presentava alle esecuzioni capitali seguendo il condannato a morte fino al patibolo per abbracciarlo e farlo sentire amato. Giuseppe Cafasso era nato a Castelnuovo d’Asti, ora Castelnuovo Don Bosco, da una famiglia contadina, originaria dell’Irpinia. Famiglia modesta e profondamente religiosa, nel 1811 (quattro anni prima di Giovanni Bosco) frequentò le scuole pubbliche del suo paese prima di entrare nel seminario di Chieri.

A scuola andava abbastanza male, ed inoltre il suo parlare era sommesso,  divenne prete a 22 anni ed entrò nel Convitto ecclesiastico torinese del teologo Luigi Guala, dove i neo-sacerdoti potevano approfondire le loro conoscenze. Entrato come allievo, Cafasso vi rimase prima come insegnante, poi come direttore spirituale ed infine come rettore.

Nonostante la mancanza di una voce tonante venne chiamato a predicare. Il suo aspetto era gracile, la sua colonna vertebrale deviata lo faceva apparire gobbo.

Divenne amico di don Giovanni Bosco e lo consigliò, indirizzandolo ad aiutare i ragazzi poveri di Torino.

Alcuni notabili gli proposero anche di candidarsi alla Camera; ma don Cafasso rinunciò rispondendo «Nel Dì del Giudizio il Signore mi chiederà se avrò fatto il buon prete, non il deputato».

Morì il 23 giugno 1860 a Torino. Beatificato nel 1925, venne canonizzato da papa Pio XII nel 1947 e proclamato patrono dei carcerati e dei condannati a morte. I suoi resti si trovano all’interno del Santuario della Consolata, a Torino.



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