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06 dicembre 2007

Tragedia nella notte, incendio alla Thyssen: un morto e feriti

Un inferno, la scena di un film. Ma per Antonio Schiavone non è stato un film, in quella maledetta linea 5 ha trovato la morte. Lascia la moglie e tre bimbi, il più piccolo di due mesi. Gli altri suoi compagni di lavoro sono rimasti feriti, 4 stanno lottando fra la vita e la morte, hanno ustioni sull’80-90 per cento del corpo. È successo tutto fra l’una e le 3 di notte alle acciaierie della ThyssenKrupp, periferia ovest di Torino: per cause che toccherà alla magistratura appurare è fuoriuscito da un serbatoio dell’olio bollente che ha investito gli operai trasformandoli in torce umane. Immediati i soccorsi, la caserma dei Vigili del Fuoco è adiacente, ma per Antonio è stato tutto inutile. “Gli estintori erano semivuoti…” racconta Antonio Boccuzzi, un sopravvissuto. La rabbia dei lavoratori è quindi incentrata sul tema della sicurezza. Da quando si era decisa la messa in liquidazione dello stabilimento di Torino i controlli non erano più così puntuali e efficaci come in passato. Le testimonianze sono drammatiche: “Sono la moglie di un operaio Thyssen è ingiusto, immorale morire sul lavoro”, “qui i controlli non li facevano più.”, “spariti i dirigenti, i responsabili della sicurezza”. Omicidio, lesioni personali e incendio colposo sono le ipotesi di accusa formulate nel fascicolo subito aperto dalla magistratura che già aveva condannato 5 dirigenti dell’azienda per un altro incendio della fabbrica, nel 2002. Anche in questo caso sono inevitabili iscrizioni nel registro degli indagati. Ma per sapere cosa sia successo davvero ci vorranno settimane. Tutto sembra sia partito da una perdita di olio da un tubo della linea cinque, da cui si sono sprigionate le fiamme. Non è chiaro se nel panico vi sia stato uso di acqua per spegnere l’incendio, dal momento che alcuni estintori ad anidride carbonica, secondo un operaio, sarebbero stati scarichi. “Le fiamme ci hanno investito, sembrava un’onda anomala del mare, ma anziché acqua era fuoco”, ha raccontato Antonio Michele Boccuzzi, operaio di 34 anni, che nell’incendio all’acciaieria ha subito ustioni di secondo grado al viso e alla mano destra. Otto squadre dei Vigili del Fuoco sono accorse dalla vicina caserma. Agli occhi dei soccorritori si è presentato uno spettacolo raccapricciante. Un operaio morto carbonizzato, altri tre a terra, nudi, avvolti nelle fiamme. “Erano torce di fuoco. Ho cercato di aiutarli, strappavo loro i capelli bruciati, pezzi di vestiti”, ha detto tra le lacrime Boccuzzi. “Ho visto l’inferno, una scena tremenda. Antonio era avvolto nelle fiamme e gridava “Aiutatemi, muoio”. Ma era impossibile avvicinarsi, tirarlo fuori”, ha aggiunto Giovanni Pignalosa, accorso da un altro reparto e intossicato dai fumi. I sindacati dei metalmeccanici hanno proclamato per lunedì prossimo lutto cittadino a Torino e sciopero di 8 ore, e 2 ore di astensione dal lavoro in tutta Italia venerdì prossimo. Nel 2002 c’era stato un altro incendio alla Thyssen di Torino, per fortuna senza feriti. I dirigenti sono stati condannati in primo grado, l’appello non è ancora stato fissato, quindi quasi certa la prescrizione.

 



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