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11 marzo 2005

Fiat: sciopero nazionale e corteo a Roma

Sono arrivati dagli stabilimenti di tutta Italia per lo sciopero nazionale. Sono stati migliaia gli operai della Fiat che questa mattina hanno sfilato lungo le strade di Roma. Accanto ai lavoratori Fiat, anche il presidente della Regione Piemonte Enzo Ghigo, quello della Provincia Antonio Saitta e il sindaco di Torino Chiamparino. Per Mirafiori è lo sciopero più importante dopo quello del 1980. Il corteo si è aperto con uno striscione con la scritta “I love Mirafiori, lavoratori in lotta”. Dietro i gonfaloni di molti comuni e i sindaci delle città che ospitano piccole e grandi sedi. Dalla Sicilia sono arrivati un migliaio di operai dello stabilimento di Termini Imerese e delle aziende dell’indotto Fiat. Gli operai siciliani in particolare protesteranno per la cassa integrazione di 5 mesi che partirà fra dieci giorni per 3.000 persone. Dieci pullman sono partiti dalla Campania. Lo sciopero di tutti gli stabilimenti e delle aziende dell’indotto Fiat è stato indetto dai metalmeccanici di Cgil, Cisl e Uil per chiedere un rilancio del settore e maggiori certezze sul futuro dei lavoratori. Per il sindacato lo sciopero è stato un successo, l’80%. Una risposta significativa si aspetta ora dall’azienda. Non sono mancate le contestazioni, nei comizi finali, contro il segretario della Cisl Savino Pezzotta. Poi l’incontro con il governo: un incontro giudicato insufficiente dal presidente Saitta, mentre il sottosegretario al lavoro Roberto Rosso dice che il governo ha triplicato gli stanziamenti per il fondo occupazione.



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