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14 febbraio 2006

Torino 2006: fa discutere il consumo del braciere olimpico

È il simbolo di queste Olimpiadi, gli occhi del mondo intero sono puntati su quella fiamma. È il braciere da record, una torre di 57 metri, alta quanto un edificio di 20 piani. Cinque tubi, come i cinque cerchi olimpici, che al momento dell’accensione erogavano una fiamma che bruciava 8 mila metri cubi di gas all’ora. Poi nei giorni successivi per una decisione congiunta del Toroc (comitato organizzatore) e dell’Italgas, che fornisce il metano, la fiamma è stata ridotta della metà. Ma sapete cosa significa comunque in termini di consumi? Significa che con una fiamma alta quanto quella della cerimonia inaugurale accesa per 24 ore per i 15 giorni olimpici, il consumo finale sarebbe stato di 2,8 milioni di metri cubi di gas metano, tanto quanto consumerebbero 3500 persone in un anno. Ridotto della metà, il consumo di 1800 persone. In questi giorni cade il primo anniversario della stipula del Protocollo di Kyoto per la salvaguardia dell’ambiente, qualcuno sostiene che sarebbe un bel segnale ridurre ulteriormente la fiamma del braciere olimpico magari tenendo acceso solo uno dei 5 tubi. “Sarebbe un bel segnale per il mondo intero che ci guarda, il segnale che risparmiare energia si può, e nessuno ci criticherebbe per questo, anzi…” sostiene il climatologo Luca Mercalli. E per parte loro i dirigenti del Toroc annunciano ulteriori riduzioni nell’erogazione del gas, senza però specificarne i quantitativi.

 



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