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15 febbraio 2006

Riesumata salma di Tenco: confermato il suicidio

Nessun mistero nella morte di Luigi Tenco: fu suicidio. Per la Procura di Sanremo, che aveva riaperto l’inchiesta quarant’anni dopo la morte, tutti i punti oscuri di quella vicenda sono stati chiariti. La dichiarazione del procuratore capo Mariano Gagliano arriva al termine di una lunga giornata, iniziata alla presenza dei famigliari, con la riesumazione della salma del cantante, seppellita nel cimitero di Ricaldone, in provincia di Alessandria. L’obiettivo era ritrovare il proiettile della pistola con la quale il cantante si era ucciso dopo l’eliminazione dal Festival di Sanremo del 1967. Si pensava che la pallottola fosse stata seppellita assieme al cadavere – spostato più volte e sul quale non fu effettuata autopsia – dopo un’inchiesta frettolosa che aveva lasciato molti dubbi. Gli esami effettuati sui resti del cantante hanno evidenziato un foro d’entrata e uno di uscita, mentre quarant’anni fa era stato notato un solo buco. Un errore, quello del 1967, macroscopico e forse decisivo. Oggi il proiettile non è stato trovato. Si attendono i risultati degli esami balistici effettuati sulla salma, sorprendentemente apparsa in perfetto stato di conservazione. A quel punto, sul tavolo ci saranno tutti i tasselli del mosaico: la ricostruzione delle ultime ore di vita di Tenco, alcune ipotesi inedite ma da verificare come quella che la fidanzata del cantante, Dalida, potesse essere presente al momento dello sparo. Ma nonostante le ombre e i grossolani errori, la soluzione del giallo, a sentire gli investigatori, non potrà che essere uno: un caso di suicidio da manuale.

 



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