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24 agosto 2005

Salta trapianto di cuore per Caselle chiuso di notte

Giorgia compie undici mesi oggi. Le hanno preparato una festa, a casa della nonna a Novara. Una festa un po’ più triste del solito: Giorgia ha una grave cardiopatia congenita, è già stata operata due volte e lunedì sera avrebbe dovuto sottoporsi ad un trapianto di cuore che attendeva da tanto tempo. Ma per un disguido tecnico da Pamplona, in Spagna, il cuore non è mai arrivato. E il motivo i genitori di Giorgia lo hanno saputo solo oggi: il servizio di rifornimento di carburante all’aeroporto di Caselle chiude alle 23 e riapre alle 6 di mattina, e l’aereo che avrebbe dovuto andare a prendere il cuore non ha potuto decollare. “È stata una notte bruttissima. Tutti gli esami di continuo. Una volta che era tutto pronto ci hanno detto che non si faceva più nulla” dice Stefania Bettini, madre di Giorgia. Incredula, sconcertata. Arrabbiata, anche. La madre di Giorgia racconta il loro viaggio: la telefonata a tarda sera, la corsa in auto dal mare a Varazze dove aveva portato la bambina, verso l’ospedale Regina Margherita di Torino. Poi la delusione: “È questo che mi fa molto arrabbiare. Non è possibile: c’è l’organo, che è difficilissimo da trovare, finalmente è arrivato e non si può andare a prendere perché non c’è il carburante? è un cuore perso…. e noi dobbiamo tutti i giorni ancora aspettare, aspettare… e lottare”. Dall’aeroporto di Caselle spiegano che non è dipeso dalla loro volontà, che tutto il possibile è stato fatto. E promettono che chiederanno la reperibilità assoluta alle compagnie di carburante, perché queste cose non si ripetano.



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