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23 ottobre 2006

Alla Lavazza crescono i ricavi e si punta sugli Stati Uniti

Ogni anno nel mondo si consumano 722 miliardi di tazzine di caffè, 14 miliardi sono Lavazza. In Italia è la marca scelta dal 70% delle famiglie (11 milioni). Giuseppe Lavazza, direttore marketing dell’azienda torinese, cita questi dati con l’orgoglio di chi al proprio nome ha legato in modo indissolubile quello del prodotto: centoundici anni di storia, tre generazioni. Una famiglia proprietaria al 100% dal 1895 e “nessuna intenzione di aprire a soci esterni”, chiarisce. L’occasione per fare un bilancio sui conti e sui programmi è la presentazione a Barcellona della quindicesima edizione del Calendario, affidato quest’anno dallo studio Testa al giovane fotografo spagnolo Eugenio Recuenco. Il fatturato 2005 è ammontato a 867 milioni di euro, con un trend in crescita anche quest’anno, mentre la produzione totale è di oltre un milione di quintali di caffè torrefatto e la quota nel mercato italiano retail è del 48,1%. Il 37,5% dei ricavi proviene dall’estero, di cui il 24% dalla Francia e il 21% dalla Germania. Sono quattro gli stabilimenti produttivi in Italia (il più grande a Settimo Torinese, gli altri a Gattinara, dove si producono 2 miliardi di cialde all’anno, a Pozzilli, specializzato nel decaffeinato e a Verres), ottanta i Paesi raggiunti attraverso la rete di distributori, otto le consocietà estere (Francia, Germania, Austria, Inghilterra, Spagna, Portogallo, Stati Uniti e Brasile). I dipendenti nel mondo sono quasi 2.000, la metà in Italia. La Lavazza è in crescita e si guarda attorno alla ricerca di nuovi mercati: “puntiamo in particolare su quello americano, dove abbiamo una quota del 5% e sull’Europa dell’Est in cui deteniamo circa il 22%”, spiega Giuseppe Lavazza che rivela anche il progetto allo studio per costruire uno stabilimento in Brasile, da cui l’azienda importa ogni anno circa 2 milioni di sacchi da 60 chili di caffè. È previsto inoltre un incremento dei locali con il marchio “I caffè di Roma” che oggi sono 84 nel mondo (due soli in Italia, ma l’obiettivo è arrivare a venti entro il 2007), in particolare nel Far East e in India. “In Italia puntiamo a crescere nei pubblici esercizi, in cui abbiamo una quota del 5% e 7.500 clienti – dice il direttore marketing – ma c’è spazio per migliorare la nostra presenza anche nel mercato della distribuzione automatica, dove oggi è nostro il 55,3% delle macchine vendute”. A sostegno dei programmi di sviluppo, sugli schermi televisivi sono tornati Caballero e Carmencita, indimenticabili protagonisti della pubblicità Lavazza degli anni Sessanta. Giuseppe Lavazza in azienda lavora con il padre Emilio, presidente, la sorella Francesca, direttore Corporate Image, il cugino di Emilio, Alberto, amministratore delegato e vice presidente, e i due figli di quest’ultimo, Marco e Antonella, consiglieri di amministrazione.

 



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