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20 novembre 2005

Tav: pacco bomba a Susa, non poteva esplodere

Una bomboletta del gas, di quelle che si usano in campeggio, insieme ad alcuni elementi utili per confezionare un ordigno. Questo il contenuto di un pacco bomba fatto ritrovare la notte scorsa in frazione Traduerivi di Susa. Ad avvisare i Carabinieri due telefonate anonime al 112, ricevute dalla centrale operativa di Torino: una voce maschile annunciava con indicazioni sommarie il luogo dove era stato lasciato il pacco. I militari di Susa recatisi sul posto, dopo una serie di perlustrazioni, sotto una vettura parcheggiata hanno fatto il ritrovamento sospetto. Con molta attenzione e con tutte le cautele del caso è stato recuperato l’involucro che ad un attento esame degli artificieri si è rivelato assolutamente innocuo, un gesto dimostrativo o forse uno scherzo di qualche balordo del sabato sera. Un gesto che comunque si inserisce nel clima di tensione che si respira in queste settimane in Val di Susa per le proteste dei valligiani contro il collegamento ferroviario di Alta Velocità Torino-Lione. Dopo i volantini inneggianti alle nuove Brigate Rosse, l’altro pacco bomba fatto ritrovare in zona Giaglione e i tre proiettili recapitati al presidente della Regione Mercedes Bresso, per una decina di giorni tutto era tornato alla calma con lo sciopero e la grande manifestazione di protesta di mercoledì scorso. “Nella Val di Susa c’è chi gioca a fare il terrorista. Un gioco pericoloso, che punta ad alzare il livello della tensione e forse a confondere le acque già agitate dalla protesta contro l’Alta Velocità”. A fare questa denuncia è il colonnello Angelo Agovino, comandante dei Carabinieri di Torino, che annuncia linea dura contro chi vuole creare allarme.



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