Bruno Ceretto, l’imprenditore re del barolo prestato alla politica, si è dimesso da assessore comunale ad Alba (Cuneo). L’ha comunicato al sindaco Giuseppe Rossetto con una breve lettera, motivando la sua decisione con impegni di lavoro e di famiglia. Dimissioni “irrevocabili”, che hanno già avuto effetto dal primo gennaio e che non mancheranno di far discutere. Era stato nominato da Rossetto con le deleghe all’Immagine, Cultura, Teatro Sociale, Biblioteca e Museo, dopo le elezioni del 1999 alle quali Ceretto non si era candidato. Progetti nuovi nell’azienda di famiglia e la volontà di collaborare con figli e nipoti sono le ragioni espresse da Ceretto, personaggio di spicco della società albese e dalle molte intuizioni. Si è dimesso non solo da assessore, ma anche da altri due incarichi pubblici: quelli di consigliere dell’Ente Fiera nazionale del tartufo e di membro del consiglio di amministrazione dell’enoteca regionale di Grinzane Cavour di cui faceva parte come rappresentante designato dal Consorzio del barolo e barbaresco. Il sindaco ha deciso di avocare a sé tutte le deleghe anche perché nella primavera prossima si rinnoveranno sindaco, giunta e consiglio comunale di Alba.

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