Il filosofo e senatore a vita Norberto Bobbio si è spento oggi pomeriggio alle 17 all’ospedale Molinette di Torino. Era stato ricoverato per una crisi respiratoria a fine dicembre, un leggero miglioramento poi il progressivo aggravarsi. L’altro ieri era stato trasferito nel reparto dove opera il figlio Marco, ieri il coma, oggi il decesso. Aveva 94 anni. Era nato a Torino il 18 ottobre 1909. Nel capoluogo torinese, cioè nella città di Gramsci e di Gobetti, si è sviluppata l’intera parabola del grande filosofo del diritto e della politica. Una vita trascorsa tra i libri e dedicata quasi esclusivamente all’insegnamento, fatta eccezione per la Lotta di Liberazione combattuta con il Partito d’Azione, nel filone dell’antifascismo democratico, laico, non comunista. In queste ore, il cordoglio è unanime: rendono omaggio a Bobbio sinistra e destra. Per tutti, valgono le parole di Ciampi: “l’Italia perde un uomo fiero e giusto, dalla personalità straordinaria, rigoroso e sensibile, curioso e sagace”. Ciampi, legato al filosofo scomparso da una comune matrice ideale, ricorda il maestro di libertà, coscienza critica della nazione, testimone dei valori di libertà e giustizia che sono le fondamenta della Repubblica. Fu Sandro Pertini a nominare Norberto Bobbio senatore a vita nel 1984, ma la politica attiva lo ha visto poco partecipe. Ha preferito i suoi studi, i suoi scritti diventando una sorta di “papa laico” propugnatore della religiosità del dubbio, un dubbio sistematico, amletico e tormentato. “All’uomo di cultura non serve altro compito che capire e aiutare a capire” era il suo motto. Gli ultimi anni, dopo la morte della moglie Valeria, li ha trascorsi nel silenzio, con sole due pubbliche dichiarazioni per le morti dell’avvocato Gianni Agnelli e dell’amico Alessandro Galante Garrone, altri due illustri torinesi scomparsi in questi ultimi 12 mesi. La camera ardente domani pomeriggio al rettorato dell’Università di Torino dove ha insegnato per quasi mezzo secolo. I funerali in forma privata lunedì.

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