Juventus al contrattacco. Al processo in corso a Torino contro il medico sociale Riccardo Agricola e l’amministratore delegato Antonio Giraudo accusati d’aver praticato una sorta di doping mascherato attraverso la somministrazione di farmaci senza necessità terapeutiche è stato proprio il medico bianconero il protagonista della giornata. In una lunga deposizione spontanea che proseguirà anche nella prossima udienza ha parlato di farmaci usati dalla Juve e da altre squadre: “Le medicine usate alla Juve sono state somministrate anche da quasi tutte le altre squadre di calcio, anzi in alcuni casi il dosaggio è stato ben maggiore”. Il medico juventino non ha inteso attaccare colleghi di altre squadre, ma anzi ha precisato che oggi si tutela molto di più la salute dei calciatori rispetto al passato. Le dichiarazioni di Agricola sono arrivate dopo che anche Pippo Inzaghi e Pablo Montero di fronte al giudice Casalbore avevano inanellato una serie di “..non so e non ricordo..”. Hanno ammesso d’aver assunto creatina (che non è sostanza dopante) ma quando l’accusa ha chiesto loro spiegazioni del perché, nel corso dei campionati passati, in alcune occasioni non si fossero sottoposti al controllo antidoping giustificandosi con l’aver assunto particolari farmaci, hanno ribadito che è passato tanto tempo, quindi è difficile ricordare. Zidane nemmeno oggi non si è presentato in aula, troppi impegni calcistici col Real Madrid: è disponibile però ad un’audizione in videoconferenza. Insomma, accusa e difesa sono su posizioni ovviamente opposte. Per i magistrati del pool di Guariniello dietro l’abuso di farmaci c’era il doping, per la Juventus le medicine venivano somministrate per il bene dei calciatori. Per dirimere la vicenda il presidente Casalbore ha disposto una superperizia ad un farmacologo e ad un ematologo.

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