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17 gennaio 2004

Anno giudiziario: scontro magistrati e governo

Magistrati vestiti a lutto per protesta contro le riforme in materia di giustizia attuate dal Governo. Il nuovo anno giudiziario ha preso il via a Torino con l’aperta contestazione delle “toghe nere” nei confronti delle condizioni in cui versa la giustizia italiana e contro i continui attacchi della maggioranza politica nei confronti della magistratura. Proteste anche dei penalisti torinesi che hanno così aderito in massa all’appello lanciato dall’Unione Camere penali italiane. Ripetuti applausi hanno accolto il discorso del Procuratore Generale, Giancarlo Caselli, che dopo aver aperto il suo discorso commemorando Norberto Bobbio, Alessandro Galante Garrone, Giovanni Agnelli, ha ricordato che in Italia continuano ad essere vibrati “colpi micidiali” verso la giustizia che rischiano di “causare una grave ferita al sistema di convivenza civile”. Caselli si è poi soffermato sulla carenza di organico a fronte di una costante crescita di procedimenti penali: il personale amministrativo nel distretto torinese è appena l’80% di quello necessario. Nonostante la mancanza di personale il tribunale civile sta lentamente cercando di smaltire la mole di processi che perdurano da più di tre anni. La durata media di un contenzioso penale è di 138 giorni, mentre per quelli civili l’attesa è di 354 giorni. Sono in crescita le procedure fallimentari, a causa della crisi economica in cui versa l’intero Paese. Nel bilancio presentato da Caselli spunta ancora l’ombra della malavita, che continua ad avere una presenza significativa nonostante la repressione continua da parte delle forze dell’ordine mentre la mafia albanese ha compiuto un salto di qualità.



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