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24 gennaio 2003

Il mondo piange per la scomparsa di Giovanni Agnelli

È morto nella sua casa torinese, Villa Frescot, sulla collina torinese. Accanto a lui la moglie Marella, la figlia Margherita e i nipoti. L’ultima persona estranea alla famiglia ad incontrare Giovanni Agnelli è stato il cardinal Severino Poletto, arcivescovo di Torino: ieri sera alle 21 gli ha somministrato l’estrema unzione e la comunione. Si è spento alle 4 di mattina. La notizia è stata diffusa poco dopo le 8. La morte dell’Avvocato è arrivata perciò nel giorno in cui tutta la grande famiglia Agnelli si riuniva al centro storico della Fiat per sancire il passaggio di consegne da Giovanni a Umberto Agnelli. La riunione di più di 80 componenti della famiglia si è svolta seppur brevemente e poi sono saliti alla villa, a rendere alla spicciolata l’estremo saluto all’Avvocato. La bandiera abbrunata ha subito fatto la sua comparsa in tutti gli stabilimenti della Fiat e Torino è apparsa sconvolta: la città aspettava la notizia da mesi, ma la morte dell’Avvocato anche se non inattesa, è un fatto che ha colpito tutti. Fra poche settimane avrebbe compiuto 82 anni, l’ultimo dei quali passato a combattere il cancro alla prostata che lo affliggeva da tempo. È morto all’alba, ma già ieri le sue condizioni erano peggiorate tanto che ieri sera la moglie aveva chiamato l’arcivescovo, cardinal Severino Poletto: “Gli ho impartito il sacramento dell’Estrema Unzione, ma era già grave, forse incosciente”. Il cardinal Poletto era diventato l’assistente spirituale dell’Avvocato da circa due mesi: “Aveva paura della morte? Era un uomo coraggioso… non ne abbiamo mai parlato ma credo si rendesse conto di ciò a cui andava incontro. È stato un grande uomo, ma posso anche dire un uomo di fede”. Sarà proprio il cardinale a celebrare i solenni funerali domenica alle 10.30 in Duomo. Dapprima la famiglia aveva espresso la volontà di una cerimonia strettamente privata, poi di fronte alle richieste giunte da tutto il mondo di poter dare l’estremo saluto a Gianni Agnelli, si è deciso per i funerali solenni. Ci sarà il presidente Ciampi con le massime autorità dello Stato, ma ci sa­rà anche tanta gente comune, gli operai, i pensionati per i quali l’Av­vo­cato è sempre stato il monarca, il vero re to­­rinese. La morte di Agnelli non ha colpito soltanto Torino. Com­­menti, ricordi, di­­chia­razioni arrivano da tutto il mondo, da parte dell’industria, del­­la finanza, della po­li­ti­ca e dello sport.

 



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