Valvole cardiache: Di Summa ammette nuove tangenti
Un’ora di confessioni dal gip Claudio Ferrero e cinque ore dai pm Paolo Toso e Cesare Parodi: è stata quella di oggi una giornata difficile per il cardiochirurgo Michele Di Summa, raggiunto l’altro ieri da una nuova misura cautelare nell’ambito dell’inchiesta della Procura di Torino sulla fornitura di valvole cardiache Tri Technologies all’ospedale torinese delle Molinette. Nell’interrogatorio davanti al gip Michele Di Summa, ha ammesso le nuove contestazioni che si riferiscono alle tangenti percepite negli ultimi sette anni per gli appalti alle Molinette. In particolare, all’ospedale torinese vinceva chi pagava di più. E negli ultimi cinque anni, secondo indiscrezioni, sarebbero state pagate tangenti per più di un milione e mezzo di euro. Dal provvedimento del gip, emerge la sistematicità del ricorso alla tecnica della redazione dei capitolati su misura da parte di Di Summa e del collega Giuseppe Poletti, anche lui raggiunto l’altro ieri da una nuova misura cautelare. Secondo il giudice si selezionavano i prodotti, soprattutto protesi cardiache e ossigenatori, sulla base delle tangenti che si sarebbero potute intascare. Il giudice sottolinea inoltre che, secondo il racconto dei fornitori, era Poletti a tenere i conti. Gli imprenditori pagavano a rate mensili o bimensili, in contanti.