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04 dicembre 2003

Omicidio di Mondovì: l’assassino confessa

Una serie di coincidenze agghiaccianti. 16 anni fa, nel giugno 87, una donna di 47 anni fu uccisa a San Michele Mondovì con una serie di coltellate nel vialetto di fronte a casa alle 7.30 di mattina mentre si recava a lavorare in una sartoria. Il figlio, Bruno Tacchini, allora 18enne, uscì di casa e si ritrovò di fronte agli occhi il corpo esanime della madre in una pozza di sangue. Ad ucciderla era stato il padre che poco dopo si tolse la vita. Quel giovane, oggi 35enne, è stato fermato dai Carabinieri di Mondovì con l’accusa d’aver ucciso l’altro ieri Mariuccia Dotto, una sarta di 47 anni ammazzata con una trentina di coltellate sul vialetto di fronte a casa alle 7.30 mentre si recava al lavoro. È stato fermato nella notte a Imperia e dopo un sofferto interrogatorio ha confessato. Solo coincidenze? Bruno Tacchini abitava a Niella Tanaro (Cuneo), dopo la separazione dalla moglie. Aveva una figlia di 4 anni con cui ha trascorso la serata prima dell’omicidio. Non aveva un’occupazione fissa, ultimamente faceva l’operaio. Non risulta fosse mai stato in cura presso psicologi o assistenti sociali. I Carabinieri sono giunti a lui dopo aver esaminato le frequentazioni di Mariuccia Dotto. Si erano conosciuti in discoteca, visti qualche volta poi la donna aveva deciso di troncare. Ancora una coincidenza agghiacciante: un anno fa Bruno Tacchini aveva tagliato le gomme dell’auto a una ragazza che l’aveva lasciato. Anche a Mariuccia Dotto, il 31 ottobre, erano state tagliate tutte le gomme dell’auto.



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