Inchiesta Grinzane: si indaga su violenza e malversazione
Violenza sessuale, malversazione: sono questi, secondo quanto si è appreso, i reati per i quali procede la magistratura torinese nell’indagine su Giuliano Soria, il presidente dell’associazione culturale “Grinzane Cavour”. Il procedimento, gestito dai pm Valerio Longi e Stefano De Montis, si sviluppa lungo due direttrici. Da un lato c’è la denuncia di un giovane originario di Mauritius, che ha lavorato per qualche tempo come addetto alle pulizie per l’associazione e poi ha prestato assistenza alla mamma di Soria: a suo dire, ha ricevuto insulti e attenzioni sgradite. Il secondo filone (la “malversazione a danno dello Stato”) è legato alla gestione dei finanziamenti pubblici: si vuole capire se una parte del denaro sia stato impiegato per motivi privati, come il pagamento di voli, soggiorni in alberghi, regalie a personalità e a familiari di alti esponenti politici piemontesi. Gli stessi inquirenti, comunque, oltre a mantenere uno stretto riserbo si stanno mostrando molto cauti sulla fondatezza delle denunce: bisogna valutare se le accuse non siano state lanciate per risentimenti personali o per invidia per l’attività del “Grinzane Cavour”. “Ci sono delle situazioni che si presentano come incredibili. Ma per ora non possiamo dire nulla, e non solo perché non conosciamo le carte: ci pare che gli stessi inquirenti stiano manifestando grandissima cautela”. Ad affermarlo è l’avvocato di Giuliano Soria, Claudio Morra, in merito all’indagine della Procura di Torino sul patron dell’associazione culturale “Grinzane Cavour”. Sulla natura degli accertamenti sulla gestione dei fondi, il legale afferma di voler attendere gli sviluppi: “Bisogna capire se c’è davvero qualcuno che ha sollevato dei dubbi e se conosce concretamente la situazione”. Quanto alla figura di Soria, l’avvocato osserva che “è una persona davvero importante, che ha creato qualcosa di molto importante”.