San Valentino: Torino in piazza, innamorati della cultura
Una piazza Carignano strapiena di gente, teatranti, uomini di cultura e tantissimi bambini, in una giornata di gelido sole, con un piccolo palco per gli interventi di organizzatori e musicisti, con alle spalle il neorestaurato Teatro Carignano e il Palazzo Carignano: è la fotografia del cuore di “Innamorati della cultura” la grande kermesse organizzata oggi a Torino per denunciare i tagli alla cultura. “Tagliare i finanziamenti alla cultura – ha detto dal palco la presidente della Regione Piemonte, Mercedes Bresso, prima di andare anche lei per le strade del centro a fare da spettatrice alle centinaia di spettacoli e performance che dureranno fino a notte – può essere molto rischioso per una società, la cultura è un bisogno primario e anche, non lo si dimentichi, un settore che da lavoro a molte persone”. Un mondo intero che sembra aver raccolto l’appello lanciato dall’ideatore di questo San Valentino per l’occasione dedicato agli “Innamorati della Cultura” (lo slogan della giornata), l’assessore regionale alla Cultura e storico Gianni Oliva. “Volevamo solo cercare di non far passare i tagli al settore nell’indifferenza della gente – ha detto Oliva – e mostrare a tutti, anche a chi non va così spesso a teatro, con queste centinaia di performance e concerti per la città, che cultura vuol dire stare bene, con se stessi e nel mondo, vuol dire divertirsi e crescere”. Discorso avallato anche da molti esponenti dell’opposizione che hanno fatto arrivare la loro adesione attraverso l’ex assessore alla Cultura, Giampiero Leo (Forza Italia) anche lui sul palco: tra loro Enzo Ghigo, Guido Crosetto, Angelo Burzi. Sulla giornata una sola ombra: l’indagine della Procura di Torino sul presidente del Premio Grinzane Cavour, Giuliano Soria, reo, secondo chi ha sporto denuncia contro di lui, di vessazioni sul lavoro e molestie. Il “caso” era sulla bocca di tutti, anche perché la sua assenza, in piazza, pesava.