Liberate le due suore cuneesi rapite in Kenia
“Come sono stati questi mesi di prigionia?” “Sono stati pesantini, diciamo…”. Suor Caterina Giraudo, raggiunta telefonicamente nella residenza dell’ambasciatore italiano a Nairobi sta bene. Accanto a lei c’è suor Maria Teresa Oliviero: le due religiose originarie del Cuneese sono state liberate dopo oltre tre mesi in mano a 200 uomini armati che le avevano prelevate nella città di El Wak, nel sud est del Kenya, al confine con la Somalia. Un rapimento con caratteristiche anomale – ancora incerta la dinamica e l’identità dei sequestratori – una lunga e discreta azione diplomatica congiunta Italia-Kenya, e finalmente oggi la notizia tanto attesa. Accolta da tutti con un grande sollievo, a partire dal Vaticano che ha seguito con trepidazione la vicenda. “La liberazione è stata molto veloce, ci siamo trovate in partenza e siamo arrivate a Nairobi sane e salve, felici, felici, siamo molto felici”. Suor Caterina e suor Maria Teresa, 61 e 67 anni, appartengono al Movimento contemplativo missionario Padre de Foucauld, e da anni lavorano fianco dei profughi somali. Dopo questa esperienza, però, suor Caterina Giraudo non se la sente di dire se resterà ancora in Africa: “Questa è una domanda un po’ difficile alla quale rispondere, siamo qui da poche ore”. Per la liberazione non è stato pagato alcun riscatto: lo ha detto il ministro degli Esteri Frattini.