Giuliano Soria getta la spugna. Il presidente, fondatore e anima del premio Grinzane Cavour è pronto a lasciare la sua creazione dopo la bufera giudiziaria che l’ha coinvolto. La decisione sarebbe maturata ieri in un lungo incontro con la presidente della Regione Piemonte Mercedes Bresso, uno dei principale sponsor del concorso letterario. Al suo posto un comitato di garanti: avrebbero già dato la propria disponibilità gli scrittori Dacia Maraini, Piergiorgio Odifreddi e Tahar Ben Jelloun. Si cerca così di uscire dall’impasse creata dall’inchiesta della Procura che indaga su tre filoni. Truffa e malversazione: il Grinzane Cavour ha ricevuto dal 1982 ad oggi oltre 20 milioni di contributi pubblici che – da indiscrezioni – sarebbero stati dirottati su società-scatole cinesi per finire direttamente a Soria oppure per consulenze fittizie, viaggi faraonici e regali per politici, funzionari, giornalisti, parenti e amici. E poi c’è il filone delle violenze e molestie sessuali che vede protagonista un collaboratore di Soria, originario delle Isole Mauritius, che lo accusa di attenzioni particolari, ma anche percosse e insulti. Il Piemonte intende voltar pagina: e mentre si attendono le annunciate dimissioni di Soria, si lavora per dare un futuro al premio che tanto lustro ha dato a questa regione. Per intanto sono state annullate manifestazioni collaterali come il Grinzane Cinema e il Gran Prix de France, si vuol salvare almeno il principale concorso letterario che si svolge in primavera nello storico castello che fu di Camillo Benso conte di Cavour. Intanto la Regione Piemonte ha deciso: nascerà una commissione d’indagine per valutare l’operato del Premio Grinzane Cavour da quando, più o meno dal 1992, la Regione ha finanziato buona parte delle sue manifestazioni in regime di convenzione. Verrà istituita martedì durante il Consiglio regionale, su proposta dello stesso presidente Davide Gariglio che oggi ha raccolto una volontà di questo tipo durante la riunione dei capogruppo.

Condividi su facebook