Primo maggio: a Torino corteo di preoccupazione
Primo maggio di preoccupazione e di tensione a Torino. Preoccupazione perché in Piemonte il morso della crisi si fa sentire forse più che altrove: “Siamo la regione più disoccupata del Nord Italia e se la cassa in deroga non verrà finanziata si perderanno migliaia di posti di lavoro”, tuona il segretario piemontese dell’Uil, Gianni Cortese, dal palco di piazza San Carlo. Tensione perché il Pd, già tormentato dai malumore di una parte della base (il servizio d’ordine, anziché occuparsi come al solito della sicurezza dei dirigenti, ha sfilato per conto suo), viene preso di mira: gli autonomi lanciano uova piene di inchiostro nero contro i democratici, ma anche capannelli di comuni cittadini, in via Po, accolgono con insulti il passaggio dello spezzone del partito considerato colpevole di “inciuci” e malapolitica. Il sindaco, Piero Fassino, accanto dagli applausi deve sorbirsi qualche contestazione estemporanea da Cub, No Tav e altri: “Chi fischia non ha argomenti”, dice. Dopo gli interventi ufficiali il palco di piazza San Carlo viene invaso da gruppi di antagonisti, molti dei quali mascherati da Anonymous, che improvvisano un contro-comizio insieme agli immigrati rimasti senza casa per la fine del piano di emergenza per le guerre in Africa. Ed è polemica per la foto di Luigi Preiti, l’attentatore di Palazzo Chigi, che campeggia su uno striscione dei centri sociali.