11 giugno 2013
Grinzane Cavour: motivazioni sentenza
Un uomo caratterizzato da uno “smisurato senso di potenza”, la cui “pantagruelica creatività” è “degenerata in una colpevole identificazione” fra sè e il premio letterario Grinzane Cavour verso il quale si è comportato come “uno di quei padri che sfruttano i figli per aumentare il proprio potere e la propria fama”. Con queste parole il tribunale di Torino descrive la figura di Giuliano Soria motivando la sentenza con cui, il 22 marzo, lo ha condannato a 14 anni e 6 mesi per le malversazioni dei finanziamenti pubblici e per i maltrattamenti ai collaboratori. “Fatti di estrema gravita”, scrivono i giudici, aggiungendo che le vessazioni ai domestici sono “sintomo di un totale disprezzo della dignità della persona umana”.
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