Luigi Nerini, proprietario della concessione della funivia del Mottarone, e l’ingegnere Enrico Perocchio, direttore dell’impianto e dipendente della società Leitner, ditta addetta alla manutenzione della cabinovia, erano “consapevoli” delle cattive condizioni della funivia che trasportava i turisti, e non solo loro, da Stresa alla cima del Mottarone. Lo sottolinea la Cassazione nel verdetto depositato che dimostra di condividere l’impianto dell’inchiesta della Procura di Verbania (pur individuando due errori procedurali) sulle cause del crollo della cabina 3 nel quale il 23 maggio 2021 hanno perso la vita 14 persone, lasciando come unico superstite il piccolo Eitan.

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