Napolitano a Santena rende onore a Cavour, paura per lieve malore
Napolitano rende onore a Camillo Benso Conte di Cavour. Sceglie il primo capo del governo dell’Italia Unita il grande tessitore per lanciare un appello a superare visioni di parte e letture – del tutto campate in aria dice – del Risorgimento.
“Riconosciamoci tutti nell’esito esaltante del movimento per l’Unità d’Italia condizione e premessa dell’ingresso del nostro paese nell’Europa moderna”. “Cavour e gli altri eroi del Risorgimento non sono dei santini ma delle figure vive” – spiega Napolitano – “tanti furono i contributi all’Unità nazionale e fra questi anche la ricchezza delle autonomie locali lezione utile a superare il divario Nord-Sud. Unità nazionale e coesione sociale non significano centralismo e burocratismo non significano mortificazione delle autonomie delle diversità e delle ragioni di contrasto confronto sociale e politico”. Napolitano legge il suo discorso seduto. Al suo arrivo a Santena 20 chilometri da Torino aveva accusato una lieve indisposizione da affaticamento – spiega lo staff del Quirinale – forse colpa dell’afa e del caldo e dei ritmi serrati della visita.
Arrivato già senza cravatta il Presidente si è sentito male di fronte alla tomba di Cavour, di corsa gli hanno portato da sedersi e l’auto presidenziale si è avvicinata temendo un’emergenza. Ma dopo pochi minuti Napolitano è uscito salutando e ha voluto proseguire la visita ha ricevuto dal Presidente delle Poste il francobollo del bicentenario della nascita di Cavour, rinunciando solo all’itinerario delle mostre allestite nella villa di Santena compresa quella dei grandi artisti che hanno voluto con le loro opere celebrare Cavour oltre il mito nella contemporaneità.