Mele “brutte”, peperoni di seconda scelta pane raffermo dolci fatti con pezzi di biscotto. Sono alcuni degli ingredienti della ce­na collettiva “contro lo spreco” che questa sera a Torino viene of­­ferta a mille persone nell’aulica piazza Carignano. Un’anteprima di Terra Madre l’incontro mondiale della Comunità cibo che si terrà a fine ottobre. E già qualche ora prima c’erano molte decine di persone in coda per ritirare il buono d’ingresso gratuito e 70 volontari pronti a distribuire le portate.

Presentata così, e servita proprio davanti a uno dei templi della ristorazione lo storico Cambio (aperto malgrado i recentissimi guai giudiziari dei suoi gestori), la cena “delle eccedenze alimentari” parrebbe un invito poco accattivante. E invece l’iniziativa promossa da Slow Food e Torino Spiritualità, vuole fare capire una volta per tutte che il cibo è buono e non va sprecato anche se manca qualche giorno alla data di scadenza o se i frutti non sono belli tondi e la verdura ha qualche segno di grandinata.

La battaglia contro lo spreco del cibo – si calcola che ne vengano buttati via 4.000 milioni di tonnellate al giorno in Italia – parte da Torino che tra un mese ospiterà il Salone internazionale del gusto proseguirà il 28 ottobre nella sede del Parlamento europeo e il 30 ottobre a Bologna.

In prima fila c’è Carlo Petrini fondatore di Slow Food: “La coscienza al risparmio la consapevolezza che non si deve e non si può sprecare quello che ci dà la natura si sta facendo lentamente strada tra la gente. Non c’è nulla di nuovo perché era il metodo usato dalle nostre nonne ma anche quello da cui è nata la grande gastronomia francese. La cucina dei “buoni resti” non mortifica anzi può dare gioia”.

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