Processo Thyssen: grande pubblico per la prima udienza
“In galera li vogliamo vedere… la nostra rabbia non passa… i bimbi continuano a chiedere del papà…”. Non hanno alcun ruolo ufficiale, non sono fra le parti civili, ma le famiglie delle vittime già risarcite complessivamente con 12 milioni di euro, oggi all’apertura del processo erano in aula e mamme, papà, mogli, fratelli e sorelle han fatto sentire la loro immutata rabbia. E dalla prossima udienza anche le televisioni entreranno nel processo Thyssen. Giovedì 22 gennaio, infatti, oltre alle 300 persone fra pubblico, famigliari, operai e avvocati anche le telecamere potranno accedere in aula. Lo ha deciso dopo una lunga camera di consiglio la Corte d’Assise di Torino raccogliendo il plauso dei famigliari delle 7 vittime che hanno detto: tutti devono sapere quel che è successo ai nostri cari. L’udienza di oggi è stata quasi esclusivamente dedicata alla sostituzione di tre giudici popolari che hanno chiesto di astenersi dal processo dopo che alcune loro dichiarazioni erano apparse sui giornali. Presenti stamattina solo due imputati, dirigenti dello stabilimento Thyssen di Torino, Raffaele Salerno e Cosimo Cafueri. Assenti gli altri 4 e soprattutto l’amministratore delegato Herald Espenahn accusato di omicidio volontario. Sarà un processo lungo e difficile, non esemplare ma giusto: ha precisato il procuratore Raffeale Guariniello che ha presentato una lista di oltre 100 testimoni: “Non so se sono tanti, troppi, sono quelli che servono per capire cos’è successo quella notte” spiega il procuratore Guariniello. Decine le parti civili che si sono presentate oggi fra operai sopravvissuti alla tragedia (e fra questi Antonio Boccuzzi, oggi parlamentare Pd), sindacati e enti locali. La difesa della Thyssen oggi ha annunciato il suo asso nella manica, è l’avvocato Franco Coppi, principe del foro, già difensore di Andreotti, affiancherà l’avvocato Cesare Zaccone, il legale della Juventus in Calciopoli.