Scoperta a Torino gang che taglieggiava i taxisti
Una vera e propria cupola di taxisti che taglieggiavano e minacciavano i colleghi per accaparrarsi le corse più ambite, quelle più redditizie ad esempio fino all’aeroporto di Caselle. Questa la tesi della Digos e della Procura di Torino hanno indagato 17 autisti con l’accusa di minacce, danneggiamenti e violenza privata. Una vicenda dai contorni ancora poco chiari: per le cooperative che gestiscono i circa 1600 taxi dell’area torinese si tratta di una semplice bega sindacale sfociata solo in insulti e parole grosse, per gli inquirenti invece c’è qualcosa di più. Ci sarebbero episodi di pestaggi, gomme tagliate, auto danneggiate, agguati e sabotaggi. Il tutto per contendersi i viaggi più cari, quelli da 30 euro in su fino a Caselle e quelli fuori Torino. Le corse da 5 euro all’interno del centro cittadino non interessano a nessuno. Non si tratterebbe di casi isolati o recenti, l’inizio dell’attività della cosiddetta cupola coinciderebbe con il 2006 e con il varo del decreto Bersani e con la liberalizzazione delle licenze dei taxisti, poi sarebbe continuato in questi anni. Ci sarebbero state anche minacce e liti di fronte a ignari passeggeri, ma per la Digos la gran parte dei taxisti torinesi sono a posto, anzi proprio grazie alla collaborazione della maggior parte di loro è stato possibile.