Incendio Thyssen: muore in Procura capo Vigili del Fuoco
Sembra funestato da una maledizione tutto ciò che ruota intorno al rogo dell’acciaieria ThyssenKrupp, avvenuto a Torino un mese fa. Dopo la morte di tutti e 7 gli operai coinvolti nell’incidente, oggi anche il capo dei Vigili del Fuoco che ha coordinato le operazioni è morto. Giorgio Mazzini, 67 anni, era appena arrivato in Procura per dare il suo contributo ai magistrati titolari dell’inchiesta, quando testimoni hanno riferito di averlo visto accasciarsi improvvisamente al suolo, per un malore. Tra due mesi sarebbe andato in pensione; è rimasto senza vita al quinto piano del Palazzo di Giustizia, inutile ogni tentativo di rianimazione. La tragedia è avvenuta quasi in contemporanea al funerale della settima vittima dell’incendio, Giuseppe Demasi 26 anni, l’operaio che più a lungo ha lottato per restare in vita. Alla chiesa del Santo Volto di Torino la cerimonia di addio è stata tenuta anche oggi dal cardinal Poletto, che per la settima volta ha cercato di usare parole di conforto per la famiglia. Ancora una volta, alle lacrime si è mescolata la rabbia: la corona di fiori inviata dalla ThyssenKrupp è stata gettata via. “Giuseppe non è andato in discoteca o in vacanza a divertirsi, è andato a lavorare e deve tornare a casa”. Sono le parole di dolore e di speranza che Laura Demasi, la sorella dell’ultima vittima della ThyssenKrupp, ha rivolto all’arcivescovo di Torino, cardinale Severino Poletto, pochi minuti prima che il giovane operaio spirasse. L’episodio è stato rivelato dallo stesso arcivescovo nel corso dell’omelia funebre celebrata oggi pomeriggio. “Presentiamo al Signore – ha affermato il cardinale Poletto, che è rimasto in preghiera con i famigliari fino agli ultimi attimi di vita del giovane – il sacrificio di questo ragazzo e le lacrime dei suoi genitori. Domenica, poco prima che spirasse, ho visto il suo volto tutto bruciato. Ma come il volto di Cristo, a cui è dedicata questa chiesa, è resuscitato – ha proseguito – così quello di Giuseppe splende ora davanti al Signore che lo ha accolto in Paradiso”. “In Paradiso, certo che andrà in Paradiso”, ha commentato la senatrice Franca Rame, che ha partecipato ai funerali insieme al marito, il premio Nobel Dario Fo. “A 26 anni cosa può aver fatto – ha aggiunto uscendo dalla chiesa – certo che andrà in Paradiso”.