Il gup di Torino, Silvia Salvadori, ha disposto il non luogo a procedere perché il fatto non sussiste per Fabrizio Corona, il suo collaboratore Bonato e il fotografo Pensa, a conclusione dell’inchiesta su una presunta estorsione al calciatore della Juventus, David Trezeguet. Il pm Pacileo aveva chiesto il rinvio a giudizio dei tre indagati, ma il giudice dell’udienza preliminare ha accolto la tesi della difesa, sostenuta dai legali Francesco e Giuseppe Tagliareni, del foro di Catania, e Emanuela Marcassoli. Quello trattato dalla Procura di Torino era uno dei filoni originati dall’indagine avviata dalla Procura di Potenza e trasmesso per competenza a quella del capoluogo piemontese. Secondo l’accusa, Trezeguet avrebbe versato del denaro, 25 mila euro, per non fare pubblicare delle fotografie che lo ritraevano in compagnia di una ragazza all’uscita di una discoteca. David Trezeguet raccontò della presunta estorsione al sostituto procuratore di Potenza, John Henry Woodcock: “Nelle fotografie non c’era niente di male – disse – ma era tutto quello che magari ci potevano costruire intorno… Non avevo scelta”. In seguito fu lo stesso Corona a contattarlo e durante un incontro a Milano, a mostrargli le immagini. Il giorno successivo, in una strada di Torino, il calciatore ha consegnato il denaro, in contanti prelevati dal proprio conto corrente, a un intermediario.

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