Bertone: una poltrona per due fra mamma e figlia
Lo scontro fra mamma e figlia per il comando della Bertone non si arresta: sia Lilli sia Barbara si considerano numero uno della società e reciprocamente dichiarano illegittima la nomina dell’altra. Due diverse riunioni si sono tenute, praticamente in modo parallelo, a Novara, presso lo studio Correnti, legale del finanziere Domenico Reviglio, intenzionato ad acquistare la storica carrozzeria torinese. “Sono io l’amministratore unico della Spa, con tutti i poteri di ordinaria e straordinaria amministrazione. Il consiglio di amministrazione precedente (di cui facevano parte Lilli e le due figlie, Barbara e Marie Jeanne, ndr) è stato revocato”, afferma Lilli Bertone. E parla di “decisioni assunte dall’assemblea dei soci all’unanimità dei voti presenti, pari al 65% del capitale sociale”. “Non è vero – replicano i legali della figlia Barbara – quell’assemblea è del tutto illegittima perché non era presente il collegio sindacale e perché il quorum deliberativo era inferiore al 20%. Il collegio sindacale della holding ha invece confermato la validità della nomina di Barbara a presidente, così come deliberato dal consiglio di amministrazione il 15 gennaio. L’assemblea di oggi non essendo valida non può deliberare alcuna operazione, né la revoca del Cda né la cessione delle Carrozzerie “. Il nodo è l’effettivo potere detenuto in Nube, la società che controlla il 45% della holding Bertone. Il 17 dicembre le due figlie hanno tolto alla mamma il potere di amministratore unico, ma lei ritiene non valido quell’atto.