Firmato il contratto dei metalmeccanici
Accordo fatto. Dopo un braccio di ferro lungo 7 mesi, i metalmeccanici hanno un nuovo contratto: 127 euro lordi al mese di aumento, 300 euro di una tantum, 20 euro mensili per chi non ha un integrativo e 5 giorni in più di ferie. Il tutto in 30 mesi, (fra 2 anni e mezzo il prossimo rinnovo) e non i tradizionali 2 anni. Un contratto-simbolo quello dei metalmeccanici, considerato da sempre il battistrada per i rinnovi contrattuali delle altre categorie. “Gli scioperi di questi giorni dei lavoratori, a partire da quelli torinesi, hanno costretto Federmeccanica a rinunciare ai suoi gesti unilaterali che avrebbero cancellato il contratto nazionale”. È quanto sostiene Giorgio Airaudo, segretario generale della Fiom torinese, a proposito dell’intesa raggiunta per il rinnovo del contratto dei metalmeccanici. “Sono stati sconfitti quei veti contrapposti – osserva Airaudo – che hanno tenuto prigioniera la delegazione di Federmeccanica. È bene che la Fiat abbia rinunciato a un sabato di straordinari obbligatori”. “Quello raggiunto è un accordo equilibrato, un risultato eccellente rispetto alle richieste della piattaforma sindacale, ma ancora distante rispetto alle esigenze delle imprese. È anche la conferma che l’accordo ha fatto il suo tempo e che bisogna rivedere al più presto gli assetti contrattuali”. Così Giuseppe Gherzi, direttore dell’Unione Industriale di Torino, commenta l’intesa raggiunta per il rinnovo del contratto dei metalmeccanici. Gherzi ha fatto parte della ristretta delegazione che ha rappresentato il mondo industriale torinese e quindi la Fiat.