Cent’anni e non sentirli. Le ex allieve salesiane festeggiano un secolo di vita, ma a dispetto dell’età dimostrano un’energia invidiabile, che utilizzano per portare avanti decine di progetti in tutti i cinque continenti. Dalla costruzione di case di accoglienza, pozzi e ambulatori alla promozione culturale. Sempre con “le mani nel mondo e le radici nel cuore”, lo slogan con cui si aprono domani a Torino le celebrazioni del centenario. In 4 mila, provenienti da 59 Paesi, si ritroveranno al Pala Ruffini per una festa della donna all’insegna della solidarietà femminile. Quella che dall’8 marzo 1908, quando nacque l’associazione ex allieve, vive di azioni concrete. “All’inizio – spiega la consigliera confederale Paola Mancini – si trattava di una società di mutuo soccorso per le ragazze e le madri in difficoltà”. Un leitmotiv che, grazie alla creazione della Onlus “Non uno di meno”, è stato portato avanti ovunque le donne venissero private della dignità, della libertà, dell’educazione e della femminilità. E che, con oltre 36 mila iscritte, l’ha portata ad essere una delle più grandi realtà di volontariato al mondo.

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