L’inchiesta sulla morte dell’ultras del Parma
Sono tanti i tasselli che gli uomini della Digos di Asti stanno via via inserendo per ricostruire il puzzle di quel che è accaduto domenica nell’area di servizio Crocetta Nord dell’autostrada Torino-Piacenza. Alcuni tifosi juventini di Genova hanno raccontato ai poliziotti di ragazzi incappucciati che facevano roteare cinghie e che lanciavano bottiglie di vetro. Secondo la loro testimonianza anche Matteo Bagnaresi aveva il volto coperto, non da un passamontagna ma dal cappuccio e dal collo della felpa che indossava. Testimonianze da verificare, da confrontare con quelle dei sostenitori parmensi ma soprattutto con quelle dei testimoni neutri, cioè non appartenenti a nessuna fazione calcistica. Anche gli avvocati difensori di Siro Spolti, l’autista investitore unico indagato per il momento, parlano di clima di grave tensione nell’autogrill. Oggi il perito incaricato dalla Procura di Asti ha cominciato ad esaminare il pullman investitore posto sotto sequestro: gli inquirenti vogliono conoscere se i graffi e le ammaccature sono recenti o vecchie. Per domani è prevista l’autopsia sul corpo di Matteo.