In fiamme il Castello di Moncalieri, danni per milioni
La prima chiamata dei Carabinieri del primo Battaglione Piemonte alla centrale dei Vigili del Fuoco è delle 5 di questa mattina. Immediatamente ci si rende conto della gravità della situazione. Sul posto arrivano oltre 50 pompieri che lavorano a ritmi serrati per domare le fiamme e per mettere in salvo gli arredi degli appartamenti reali del Castello di Moncalieri. Quando verso le 10 sembrava che il peggio fosse passato, un altro allarme. Riprendono altissime le fiamme causate dall’effetto camino all’interno del torrione sud-est del maniero, patrimonio dell’Unesco, le cui origini risalgono al XIV secolo, poi riammodernato dal Castellamonte come residenza per i Savoia. Il fuoco divampa e compromette pesantemente l’ala del castello: soltanto alle 17 i Vigili del Fuoco possono considerare domato il rogo. “Solo più qualche piccolo focolaio, ma le solette interne sono andate tutte distrutte” spiega Vincenzo Bennardo, vicecomandante dei Vigili del Fuoco di Torino. Il torrione presenta delle crepe e delle fenditure esterne, ma è all’interno che ci sono i danni più gravi: sono crollati i pavimenti degli ultimi 3 piani, proprio quelli degli appartamenti reali, fra questi la famosa stanza del Proclama di Moncalieri. Prematuro parlare di cause dell’incendio, anche se i tecnici tenderebbero a escludere l’origine dolosa. In questo torrione dal 2006 erano in corso lavori di ristrutturazione ordinati dalla Regione Piemonte, i tecnici della ditta Sicer di Biella stavano costruendo un’armatura in ferro per sorreggere la struttura, ieri pomeriggio gli operai hanno lasciato il cantiere. È possibile che nella notte ci sia stato un corto circuito da cui è scaturita la prima scintilla. In questo momento gli ingegneri dei Vigili del Fuoco stanno valutando l’ipotesi di abbattere il torrione per evitare il propagarsi delle fiamme. Una storia secolare bruciata in pochi minuti: la stanza dove fu firmato da Vittorio Emanuele II il Proclama di Moncalieri il 20 novembre 1849 è ora un cumulo di macerie. Era al secondo piano del torrione di sud-est del Castello di Moncalieri (patrimonio dell’Unesco e attuale sede del primo Battaglione Carabinieri Piemonte) che oggi è andato a fuoco: i danni ammontano a circa 10 milioni di euro. Il Proclama si è salvato. Era all’Archivio di Stato. Undici anni fa, l’11 aprile, un rogo simile distrusse la cappella del Guarini dov’era custodita la Sindone e danneggiò un’ala di Palazzo Reale. Le fiamme hanno inoltre distrutto o gravemente danneggiato altre cinque stanze dell’appartamento reale di Casa Savoia composto complessivamente da 11 locali: sala specchi, camera da letto di Maria Adelaide, camera da letto di Vittorio Emanuele II e camera degli armadi. “I danni sono rilevanti ma per fortuna molti arredi degli appartamenti reali sono stati salvati grazie all’immediato intervento dei Carabinieri del Battaglione guidati dal tenente colonnello Pierfranco Diana” ha detto il soprintendente per i Beni Architettonici e Paesaggistici del Piemonte, Francesco Pernice. “Con l’aiuto dei Vigili del fuoco abbiamo recuperato molte parti di stucco – ha aggiunto – in modo da poter ricostruire gli appartamenti grazie all’ampia documentazione fotografica e altro materiale che abbiamo a disposizione”. In particolare, sono stati salvati, oltre a numerosi quadri e suppellettili antiche, un vaso di Meissen di Sassonia, chiamato vaso di palle di neve di Maria Adelaide, pezzo unico al mondo e un pregadio, anch’esso di Maria Adelaide, con due icone laterali e un crocifisso. Sul posto, oltre ai vertici dell’Arma piemontese e torinese (generale Vincenzo Giuliani e colonnello Antonio De Vita) e il sindaco di Moncalieri Angelo Ferrero, è intervenuto il procuratore aggiunto Raffaele Guariniello che, dopo un sopralluogo con il pm Laura Longo, ha disposto il sequestro del torrione di sud-est del castello di Moncalieri. Nel mirino, in particolare, le misure di sicurezza predisposte per lo svolgimento delle opere. Tre sono le ditte coinvolte nei lavori: la Sicer di Biella, che ha vinto l’appalto e in subappalto la Scotta Impianti di Cavallermaggiore (Cuneo) e l’artigiano Alessandro Avanzo di Biella. La presidente della Regione Piemonte, Mercedes Bresso, e l’assessore alla cultura, Gianni Oliva, hanno convocato per lunedì prossimo un vertice sul futuro del Castello.