“C’è da chiarire perché non ci fossero avvisatori di fumo nel cantiere”. Sono le uniche parole che si lascia scappare il procuratore Guariniello, appena concluso il sopralluogo al Castello di Moncalieri, dove ieri mattina un incendio ha gravemente danneggiato il torrione sud-est. I locali, dove ancora stamattina c’erano piccoli focolai d’incendio, è stato posto sotto sequestro e Guariniello ha nominato gli stessi periti che hanno indagato sul rogo della Thyssen. Esclusa al momento l’ipotesi dolosa. Il giorno dopo si fa la conta dei danni. Il sindaco di Moncalieri, Angelo Ferrero: “Un colpo durissimo per la nostra città, vedere il castello in fiamme ci ha distrutti”. 10-15 milioni i danni stimati: sono andate distrutte molte stanze degli appartamenti reali, e fra queste la stanza del proclama di Vittorio Emanuele II col quale il Re, il 20 novembre 1849, invitava il nuovo parlamento a ratificare la pace con l’Austria dopo la sconfitta di Novara. I Carabinieri, che occupano un’altra ala del castello, e i Vigili del Fuoco hanno lavorato senza soste per mettere in salvo arredi e mobili. La Regione Piemonte – con l’aiuto del Governo – intende riaprire il Castello di Moncalieri nel 2011, per i festeggiamenti del 150mo anniversario dell’unità d’Italia.

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