Primo maggio: 30.000 a Torino, sinistra appare divisa
Festa a Torino, la città della tragedia della ThyssenKrupp nella quale sono morti 7 operai, dedicata al tema della sicurezza sul lavoro. Circa 30.000 persone hanno sfilato sotto un sole caldo, scandendo pochi slogan politici, ma mostrando molti striscioni e manifesti con al centro i problemi legati alla poca sicurezza sul posto di lavoro e alla precarietà, aspetti spesso collegati tra loro. Una manifestazione, secondo alcuni triste, un po’ mesta, ma anche partecipata, segnata dalla spaccatura e dallo smarrimento della sinistra. Il Pd sembrava “correre da solo”, staccato dalle altre formazioni di sinistra, come Rifondazione Comunista e Comunisti Italiani. Dopo una prima contestazione nei confronti di Fausto Bertinotti da parte di un gruppo di giovani dei centri sociali torinesi che lo hanno accusato di aver deciso di partecipare alla “nemica” Fiera del Libro che quest’anno omaggerà Israele, Bertinotti ha poi sfilato sotto lo striscione a fianco del ministro Paolo Ferrero in un clima sereno, circondato dall’affetto di amici e compagni di partito che non smettevano di applaudirlo e festeggiarlo. Dietro allo striscione del Pd erano in tanti e con tante bandiere: dal sindaco Sergio Chiamparino alla presidente della Regione Piemonte, Mercedes Bresso, il presidente della Provincia, Antonio Saitta, Gianfranco Morgando, Giorgio Merlo, il sottosegretario Gianni Vernetti. E Giampiero Leo, consigliere regionale di Forza Italia che non ha mai mancato un corteo del Primo Maggio. Al termine del corteo, intorno all’una, in piazza San Carlo, i giovani dei centri sociali di Torino e dell’associazione Free Palestine hanno bruciato due bandiere israeliane e una americana. Questo in segno di protesta per la decisione della Fiera del Libro di Torino (7-12 maggio) di ospitare ufficialmente Israele nell’anno del suo sessantesimo anniversario. Bandiere tenute insieme da un bastone di legno con il quale sono state trascinate nel corso della manifestazione, da piazza Vittorio a piazza San Carlo. Dopo aver lanciato alcuni fumogeni, nel centro della piazza, quando le circa 30.000 persone che hanno partecipato alla manifestazione si erano quasi tutte allontanate, i giovani di Askatasuna e altri gruppi, hanno dato fuoco alle tre bandiere dopo averle inzuppate di benzina.