Nello Martini, direttore dell’Aifa, l’agenzia italiana del farmaco, è stato sospeso dall’incarico per due mesi. Lo ha deciso il giudice per le indagini preliminari di Torino su richiesta della Procura. Stesso provvedimento per Caterina Gualano, dirigente dell’ufficio autorizzazioni all’immissione in commercio dei farmaci, di fatto il braccio destro di Martini che è indagato per disastro colposo con colpa cosciente. L’inchiesta è in mano a due procure. Alcuni dei filoni sono stati infatti trasferiti da Torino a Roma. Dietro le quinte il lavoro dei Nas, il nucleo antisofisticazione dei Carabinieri; per tre anni hanno pedinato, intercettato, filmato, raccolto prove che dimostrerebbero un vorticoso giro di mazzette che da alcune aziende sarebbero finite dritte dritte a dirigenti dell’Aifa che così chiudevano un occhio se le etichette di taluni farmaci non erano ancora state revisionate ed in alcuni casi se non indicavano rischi letali per i bambini. Guariniello aveva chiesto 20 ordini di custodia cautela, il gip di Torino ne aveva concessi 8: 4 in carcere, 4 ai domiciliari. E se il procuratore capo di Torino parla della sospensione di Marini e Gualano come di una misura adeguata, in difesa di Martini va Silvio Garattini direttore dell’Istituto di ricerche farmacologiche Mario Negri di Milano, che sostiene come Martini abbia dato all’Aifa, un grande impulso e credito a livello europeo riuscendo a far risparmiare soldi allo stato pur elargendo tutti i farmaci ai cittadini. Ma toccherà alla Procura di Roma proseguire le indagini sull’Aifa nella parte in cui si ipotizza il disastro colposo. Anche per questo filone dell’inchiesta, infatti, è stata disposta la trasmissione degli atti dalla Procura di Torino a quella della capitale, che per competenza territoriale aveva già ricevuto quelli relativi agli episodi di corruzione.

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