È il momento finale, il più straziante, della lunga e silenziosa fiaccolata di ieri sera a Rivoli. Cinquemila ragazzi, genitori, amici che hanno attraversato la città alle porte di Torino per dire che Vito resterà sempre nel loro cuore e per chiedere che tragedie come quella del liceo Darwin non accadano più. Poi i genitori di Vito hanno lanciato un appello al presidente Napolitano. “Vito lo vogliamo a casa, vogliamo la sua bara qui…” Oggi il liceo Darwin è chiuso e lo sarà ancora per chissà quanto tempo. Prima devono concludersi i sopralluoghi, le lezioni riprenderanno domani in altri istituti della città. L’indagine del procuratore Guariniello prosegue, incaricati delle perizie sono gli stessi esperti utilizzati per il rogo della Thyssen. Andrea, il ferito più grave, domani sarà di nuovo operato per la stabilizzazione della spina dorsale ma una risposta sul rischio di paralisi la si potrà avere solo fra parecchie settimane. Li chiamano accertamenti irripetibili. Sono quelli che hanno compiuto per tutta la giornata di oggi i Vigili del fuoco nell’aula della 4G del liceo Darwin di Rivoli. Servono per predisporre la relazione da consegnare al procuratore Guariniello che conduce l’inchiesta per omicidio e disastro colposi. È stato preso in esame il controsoffitto e quel tubo di ghisa che cedendo ha provocato la morte di Vito Scafidi e il ferimento dei suoi compagni. Perché quel tubo è rimasto nell’intercapedine? Dimenticato? Era solo appoggiato o agganciato a dei cavi? Cosa ha provocato il distacco? Risposte importanti per definire precise responsabilità. “Nulla è mai casuale” si è limitato a dire Guariniello.

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