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16 dicembre 2008

Fiat: da gennaio possibile cassa anche per impiegati

Durante i fermi produttivi andranno in cassa integrazione anche gli impiegati degli enti centrali Fiat. Lo hanno reso noto i sindacati dopo l’incontro con l’azienda sul contratto integrativo. La Fiat ha comunicato il ricorso ad altra cassa integrazione nel periodo tra il 12 gennaio e l’8 febbraio. A Mirafiori, Cassino e Termini Imerese si rientrerà il 18 gennaio anziché il 12 e ci sarà un’altra settimana di fermo dal 2 all’8 febbraio (a Termini una in più dal 26 gennaio all’8 febbraio). La Sevel non lavorerà il 12 e 13 gennaio e poi dal 26 gennaio all’8 febbraio. A Pomigliano l’attività sarà ferma ininterrottamente fino all’8 febbraio. Negli stessi periodi la cassa integrazione interesserà anche gli stabilimenti di stampaggio. Per quanto riguarda Melfi il ricorso alla cassa sarà comunicato domani ai delegati. Non ci sono soldi per il contratto integrativo e la tredicesima sarà penalizzata dalla cassa integrazione ordinaria. Non basta: sono più di 5.000 i giovani, con contratto a termine o interinale, che resteranno a casa entro la fine dell’anno. È un bilancio amaro per i sindacati quello dell’incontro con la Fiat all’Unione Industriale di Torino, nel giorno in cui il gruppo registra un calo del 23,8% delle immatricolazioni in Europa, ma consolida la sua quota portandola all’8,3%. L’azienda ha annunciato nuove settimane di cassa integrazione che da gennaio coinvolgerà anche gli impiegati delle strutture centrali. “I soldi, nonostante la crisi, ci sono per gli azionisti, mentre per gli operai c’è sola la cassa integrazione”, commenta il segretario generale della Fiom torinese, Giorgio Airaudo. “Ci saremmo aspettati maggiore attenzione – osserva – verso quei lavoratori che hanno costruito almeno metà del successo della Fiat di Marchionne. È grave che la tredicesima venga penalizzata dalla cassa integrazione, ci si poteva almeno risparmiare questo danno e mantenere la promessa”.



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