Ragazzino afghano viaggia nascosto sotto il pullman da Ancona a Torino
“In trent’anni di attività non mi era mai successa una cosa del genere…quando l’ho visto mi è venuto da piangere..”. Si commuove Luigi Menini, titolare dell’omonima agenzia di autolinee, nel ricordare l’esperienza di qualche giorno fa. Al rientro da una gita scolastica con i ragazzi del liceo di Chieri, provincia di Torino, ha sentito un lamento provenire dalla pancia di uno dei suoi pullman. C’era un ragazzo, Ebrahim, 16 anni, afghano, che ha viaggiato per 600 chilometri, da Ancona a Chieri, nell’angusto spazio fra la ruota di scorta e il serbatoio dell’autobus. Chissà come è arrivato dall’Afghanistan a Patrasso, in Grecia, dove probabilmente è riuscito a nascondersi su un traghetto, poi ad Ancona si à nascosto nel pullman. Con sè aveva solo un sacchetto di nylon, una bottiglietta d’acqua e un berretto. È riuscito a sopravvivere alla turbolenza, al rumore, agli scossoni di un viaggio durato tutta una notte. Portato all’ospedale di Chieri, dopo un paio di flebo, un colloquio con i Carabinieri, i magistrati del Tribunale per i minorenni l’hanno rimesso in libertà: la legge italiana, infatti, per i minori, anche se clandestini, non prevede né l’espulsione né la detenzione nei centri di permanenza temporanea. Se n’è andato a piedi. Forse è ancora in Italia, magari ha però già raggiunto la Francia o la Germania.