La crisi economica avvantaggia il turismo congressuale piemontese, caratterizzato da alta qualità ma prezzi vantaggiosi rispetto a destinazioni più esotiche. In controtendenza rispetto al calo del 5% fatto registrare a livello nazionale, il settore nel 2008 ha fatto segnare in Piemonte un aumento del 12,62%. Complessivamente si tratta di 2,5 milioni di pernottamenti e due milioni di presenze, pari a quasi un quinto di tutto il turismo del Piemonte. I dati emergono da un’indagine promossa dalla Regione in collaborazione con l’Osservatorio Congressuale Italiano dell’Università di Bologna. A crescere, ha spiegato l’assessore al Turismo Giuliana Manica, sono soprattutto gli eventi di media dimensione, e in particolare quelli con un numero di partecipanti compreso fra 100 e 300. La buona performance del settore è legata principalmente agli eventi internazionali, aumentati dell’11%, a ulteriore riprova dell’ormai consolidata nuova notorietà dell’area come meta turistica. Sui circa 9.500 eventi congressuali del 2008, oltre ottomila hanno scelto strutture alberghiere, contro solo poco più di 400 che hanno preferito i centri congressi specializzati.

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