Molinette, in corsia ministri di otto religioni
L’ospedale è il luogo dove si cura il corpo malato, ma è anche il luogo dove la persona, resa più fragile dalle precarie condizioni di salute, ha più bisogno di supporto umano e, in molti casi religioso. È questo il pensiero che sottende il “Progetto culture e religione” dell’ospedale Molinette di Torino, che vuole aprire le porte a tutte le fedi. Il direttore generale delle Molinette, Giuseppe Galanzino, presentando oggi alla stampa il progetto, unico del genere in Italia e che vedrà il via operativo a settembre, ha parlato di un “bisogno di pluralismo e multirazzialità e non certo di proselitismo”. “In un ospedale grande come le Molinette – ha aggiunto – arrivano ogni giorno tantissimi stranieri, anzi il loro numero è in costante aumento e crediamo importante andare incontro alle loro esigenze non solo sanitarie, ma anche umane”. Per consentire una “copertura” delle varie fedi a 360 gradi, l’ospedale ha contattato nei mesi scorsi responsabili nazionali delle 8 principali religioni presenti sul territorio italiano (quelle che contano un numeri di appartenenti superiore a 30.000): ortodossi, protestanti, ebrei, testimoni di Geova, musulmani, induisti, buddisti e Chiesa di scientology. Stamani è così stato siglato un protocollo d’intesa che permetterà di reperire in ogni momento un religioso da affiancare al malato che ne fa richiesta.