Crisi Indesit; chiude fabbrica torinese, 600 a casa
La Indesit, azienda di elettrodomestici di Vittorio Merloni, ha annunciato – riferiscono fonti sindacali – l’intenzione di chiudere lo stabilimento di None (Torino) dove lavorano 600 persone. La Indesit, che ha un altro stabilimento nell’Est europeo, produce a None fino a 900mila lavastoviglie all’anno. I dipendenti sono in gran parte giovani e sono numerose le donne. “Colpisce che l’annuncio venga da un gruppo che non ha mai chiuso uno stabilimento in Italia – commenta il segretario generale della Fiom torinese, Giorgio Airaudo – in un momento di crisi in cui dovrebbe esserci da parte degli imprenditori un sostegno all’economia del Paese. Il territorio torinese, già fortemente gravato dalla cassa, non può sopportare la chiusura di uno stabilimento, soprattutto se diversificato dall’auto e con un prodotto innovativo. Va respinta qualunque ipotesi di chiusura, perché le aziende che chiuderanno in questa crisi non riapriranno più. I 12mila lavoratori impiegati nei 7 stabilimenti italiani del gruppo Merloni sciopereranno domani per due ore. La decisione è stata presa da Fim, Fiom e Uilm in segno di protesta contro la decisione di chiudere lo stabilimento di None.