Alla Reggia di Venaria i tesori sommersi dell’Egitto
Alessandria d’Egitto, Canopo ed Heracleion, 3 città sul delta del Nilo, sprofondarono nel Mediterraneo in seguito a maremoti e allagamenti nei primi secoli dell’era cristiana. L’archeologo francese Frank Goddio, mentre cercava la nave ammiraglia della flotta napoleonica, nel 1984 ritrovò le meraviglie di quelle città perdute. 500 reperti straordinari sono in mostra da sabato alla Reggia di Venaria. Nell’allestimento scenografico di Roberto Wilson con le musiche originali di Laurie Anderson scopriamo così il fascino di 15 secoli di storia, dal 700 a.c. all’800 d.c. di tre città dell’antico Egitto profondamente contaminate dall’incontro con le civiltà greche, romane e bizantine. Ma quel che più affascina è l’atmosfera degli ampi saloni sabaudi della Reggia di Venaria e l’ambiente sottomarino ricreato per esporre statue alte 5 metri, piccoli monili, anfore, steli, insomma segni della vita quotidiana dell’antico Egitto. Spiega Alberto Vanelli, direttore della Reggia di Venaria: “Da sempre i Savoia amavano l’Egitto e la Reggia è il luogo ideale per ospitare questa mostra”. La mostra “Egitto – tesori sommersi” dopo aver raccolto tre milioni di visitatori fra Bonn, Parigi e Madrid resterà alla Reggia di Venaria – unica tappa italiana – fino al 31 maggio per poi trasferirsi a Yokoama, in Giappone.