L’omicidio della piccola Matilda, avvenuto a Roasio (Vercelli) il 2 luglio 2005, è stato commesso provocando alla bimba un trauma durante l’assenza della mamma Ele­na Romani. Lo sottolinea la Cas­sazione nella sentenza 575, che contiene le motivazioni in base alle quali nell’udienza svoltasi lo scorso 27 ottobre i supremi giudici hanno respinto il reclamo della Procura della corte d’appello di Torino contro l’assoluzione della Romani, emessa il 15 dicembre 2009. Ad avviso della suprema corte, la pronuncia assolutoria “ha dato ampiamente conto della sequenza nella quale si sono svolti i fatti, che implica l’esclusione della responsabilità della Romani”.

Condividi su facebook