Il ritorno di Giacomo Casanova a Torino non fu salutato con gioia, anzi, fu espulso dalla città pochi giorni dopo come ospite indesiderato.

L’avventuriero era di ritorno dalla Spagna e, dopo la cacciata, si rifugiò a Stresa presso il conte Federico Borromeo che lo aveva fatto accedere – anni prima –  nei salotti della capitale subalpina qualche anno prima. Proprio in occasione di quella visita, verso la fine del 1763, Casanova aveva avuto una relazione molto chiacchierata con una signora della borghesia torinese molto legata al ministro degli Esteri sabaudo.

Il dongiovanni era poi stato ospitato a Stresa da Federico Borromeo e da qui aveva scritto parecchie lettere in cui sbeffeggiava e metteva in ridicolo la nobiltà torinese, senza mai offendere la famiglia Borromeo che lo aveva così benevolmente accolto. Si può quindi immaginare il malcontento dei notabili torinesi quando lo rividero in città nel dicembre del 1769. Fu subito invitato a lasciare la capitale. Senza pensarci due volte, Giacomo Casanova fece i bagagli e partì per Stresa con la banale scusa di dare un ultimo saluto al conte oramai vecchio e stanco.

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