31 dicembre 2023

31 dicembre 1983 – Cessa le pubblicazioni la Gazzetta del Popolo

GAZZETTA DEL POPOLO

La Gazzetta del Popolo  è stato un quotidiano  fondato a Torino il 16 giugno 1848. Ha cessato le pubblicazioni il 31 dicembre 1983, dopo 135 anni di vita.

Fu fondata dallo scrittore Felice Govean e dai medici Giovanni Battista Bottero e Alessandro Borella. La prima sede del giornale si trovava in Piazza IV marzo. Fu lanciata con un prezzo molto contenuto (5 centesimi la copia e 12 lire l’abbonamento annuale) per favorirne la diffusione presso la piccola borghesia istruita. Arrivò presto a 4.000 abbonati.

Dopo l’unificazione del Paese la direzione del giornale passò a Giovanni Battista Bottero. La sua Gazzetta sostenne la Sinistra storica di Francesco Crispi contro la politica di Giovanni Giolitti. Nel 1874 era il secondo quotidiano italiano per diffusione.

Alla vigilia della prima guerra mondiale, nel 1913, la Gazzetta del Popolo era il quinto quotidiano italiano più venduto, con una media di 120.000 copie diffuse giornalmente.
Nel  1925 la proprietà della casa editrice passò alla Società Idroelettrica Piemontese (SIP), gruppo semi-statale: il giornale finì sotto il controllo del regime fascista.

Il 24 luglio 1945, dopo la fine della seconda guerra mondiale, riprese le pubblicazioni con la testata Gazzetta d’Italia. La proprietà ritornò alla Società Idroelettrica Piemontese, del gruppo IRI, alla direzione fu chiamato Massimo Caputo, giornalista di orientamento liberale. In occasione del Referendum istituzionale del 1946, Caputo schierò il quotidiano a favore della monarchia. L’11 febbraio 1947 ritornò al nome originale di Gazzetta del Popolo, con il piccolo aggettivo “nuova”.
Gli anni Cinquanta, Sessanta e Settanta sono caratterizzati da continui cambi di proprietà senza che le sorti del giornali risalgano.

Il 9 luglio 1981 il tribunale decide il fallimento della editrice. Il giornale fu pubblicato ancora per qualche settimana in gestione provvisoria, fino alla chiusura decisa dai giudici il 2 agosto. Le pubblicazioni ripresero provvisoriamente nel 1982, fino alla chiusura definitiva il 31 dicembre 1983.

La proprietà della testata, dopo vari passaggi, è nelle mani dell’imprenditore e politico siciliano Vito Bonsignore.  Nel 2005 si è parlato di un possibile rilancio della testata, ma non è accaduto nulla.



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