16 DICEMBRE 1945 – MUORE IL SENATORE GIOVANNI AGNELLI

E’ considerato il capostipite della famiglia Agnelli. E’ stato imprenditore, politico, e ha ricoperto la carica di senatore del Regno d’Italia.
Nato a Villar Perosa il 13 agosto 1866, fu avviato dal padre Edoardo alla carriera militare all’Accademia di Modena dove divenne ufficiale, successivamente frequentò la scuola d’applicazione di Pinerolo e fu quindi assegnato al Savoia Cavalleria. Sposò Clara Boselli, dal matrimonio nacquero due figli: Edoardo e Aniceta Caterina.
Appassionato di meccanica, fece alcuni tentativi imprenditoriali nel settore ma non ottenne grossi risultati. Lasciò l’Esercito nel 1893 per tornare a Villar Perosa e dedicarsi all’agricoltura, attività di famiglia. Avviò un commercio di legnami e sementi e nel 1895 fu eletto sindaco di Villar Perosa; rimase in carica per cinquant’anni.
I contatti con Torino erano frequenti e Giovanni Agnelli ebbe modo di conoscere un gruppo di aristocratici appassionati di meccanica e di automobilismo, entrò quindi come socio di capitale nelle Officine Ostorero che producevano biciclette.
L’11 luglio 1896 fu tra i fondatori della Fabbrica Italiana Automobili Torino, divenuta poi famosa come FIAT. Nel 1906, assieme ad altri soci, fondò la Roberto Incerti & C Villar Perosa (RIV) per produrre cuscinetti a sfera, la fabbrica portò un notevole sviluppo al paese.
Sull’onda del successo industriale il 1° dicembre 1920 acquistò dal senatore Alfredo Frassati il 20% delle quote azionarie del quotidiano La Stampa, riservandosi il diritto di prelazione sul capitale restante, sei anni dopo avrà il completo controllo finanziario della testata.
Nel 1923 fu eletto senatore del Regno d’Italia.
Ma la lungimiranza del senatore Agnelli non si fermò e gli fece intravvedere un grande futuro per lo sci, sport nato da poco. Acquistò quindi alcuni terreni in alta val Chisone, al colle del Sestriere, dove tra il 1928 e il 1931 costruì la seconda stazione sciistica dopo Bardonecchia.
I successo negli affari di Giovanni Agnelli fu però oscurato dalla prematura morte dei figli, Aniceta nel 1928 ed Edoardo nel 1935. Lo sconforto lo indusse ad abbandonare le attività imprenditoriali ma fu spronato a continuare dal parroco di Villar Perosa.
Alla fine della seconda Guerra Mondiale, le attività del Senatore ebbero una forte crescita, il nipote Gianni, figlio di Edoardo, venne designato come suo successore. Giovanni Agnelli fu anche accusato di compromissione con il regime fascista e subì una temporanea confisca delle sue imprese. Morì dopo poco tempo e dal 2002 il suo nome è inserito nell’Automotive Hall of Fame, assieme alle personalità più famose legate al mondo delle automobili.

