La fondazione dei grigi si fa risalire per tradizione al 1912, tuttavia non è possibile accantonare l’attività precedente della sezione calcistica della società sportiva Forza e Coraggio, di cui è impossibile avere la data certa dell’inizio attività.

L’Alessandria tra il 1929 e il 1960 disputò 13 stagioni in serie A e in serie B, l’ultima nel 1975. Arrivò a giocare una finale di Coppa Italia nel 1936 e si qualificò al primo posto in un campionato di serie B uno di serie C e uno in C2. Vinse una Coppa Italia di serie C nel 1973 e una Coppa CONI nel 1927.

Il periodo di maggiore successo della squadra risale ai decenni del primo dopoguerra, quando era in auge la Scuola alessandrina. Grazie al metodo importato dall’allenatore inglese George Arthur Smith, che prevedeva allenamenti e tattiche di gioco non abituali in Italia, la squadra ottenne buoni successi. In quegli anni con Pro Vercelli, Novara e Casale, l’Alessandria formava il Quadrilatero piemontese, vera fucina di grandi campioni e gloriose vittorie.

Così scriveva Adolfo Baloncieri nel 1932: “Con i giocatori usciti da Alessandria e oggi sparsi ai quattro venti nelle squadre italiane, si potrebbe formare il più formidabile squadrone nostro. E sarebbe uno squadrone che avrebbe anche l’allenatore migliore, poiché Carcano è alessandrino.”

Tra i giocatori più celebri che hanno indossato la maglia grigia al mitico stadio Moccagatta sono da ricordare il Pallone d’oro Gianni Rivera, i campioni del mondo Bertolini, Borel, Ferrari e Rava, oltre a Carlo Carcano e Adolfo Baloncieri.

I ricorrenti problemi di natura economica hanno bloccato qualsiasi tentativo sia stato fatto negli ultimi decenni per riportare in auge la società, fino al fallimento del 2003. La squadra, a seguito del coinvolgimento diretto di ex vertici societari nella vicenda giudiziaria denominata Scommessopoli, attualmente milita in Lega Pro, Campionato Seconda divisione.

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