Lo strano destino del Grattacielo Lancia di Torino
Con i suoi 70 metri e 17 piani il Grattacielo Lancia si colloca al quinto posto fra gli edifici più alti di Torino. Al primo dovrebbe esserci il costruendo Grattacielo Fuksas della Regione Piemonte al Lingotto (altezza prevista 210 metri), poi c’ è la Mole Antonelliana (167,50 metri), segue il neo-grattacielo SanPaolo (167,25 metri). La Torre Littoria di piazza Castello è alta 87 metri (con l’ altenna si toccano i 109 metri).
Ma, a differenza delle nuove alte costruzioni torinesi ancora oggi fonti di polemiche e dibattiti, il Grattacielo Lancia, presenza ben visibile nell0 skyline torinese, è sempre stato amato dalla popolazione subalpina, anche se oggi sta vivendo un triste crepuscolo. Fu costruito circa 60 anni fa, sulla via che porta il nome del fondatore della storica casa automobilistica ed è dismesso da tempo.
Per tanti anni è stato uno degli edifici più alti di Torino, in via Vincenzo Lancia, nel quartiere Borgo San Paolo. Fortemente voluto dall’ingegner Gianni Lancia per concentrarvi tutti gli uffici dell’azienda, è stato progettato nel 1953 dall’architetto Nino Rosani, con la collaborazione del celebre studio dell’architetto Giò Ponti (già autore del Grattacielo Pirelli a Milano). È stato sede della casa automobilistica Lancia fino al 1969.
Costruito tra il 1954 e il 1957, il grattacielo fu acquisito nel 1969 dalla FIAT insieme a tutta la produzione Lancia e restò di proprietà della maggiore casa automobilistica italiana fino al 2005. Il prestigioso edificio resta comunque uno dei simboli della città, costituendo il potenziale epicentro del nuovo quartiere residenziale sorto recentemente nell’area circostante, a seguito della demolizione dell’obsoleta area industriale Lancia.
Costruito su progetto dell’architetto Nino Rosani, il Grattacielo Lancia, con i suoi 70 metri di altezza, fu concepito per divenire l’elemento di connessione tra i due insediamenti industriali preesistenti (poi smantellati tra il 2006 e il 2010). La nota particolarità dell’edificio risiede infatti nel sorgere a cavallo della sottostante via Vincenzo Lancia, grazie alla struttura a ponte di travi reticolari in cemento armato poggianti su due basi a diedro.
L’influenza dell’architetto Gio Ponti è percepibile dai molteplici riferimenti al Grattacielo Pirelli: la disposizione planimetrica che distribuisce gli uffici lungo le due facciate vetrate e l’alloggiamento di servizi, scale e ascensori nelle due estremità a pianta trapezoidale. Entrambe le facciate principali presentano ampie vetrate a specchio che scandiscono i 16 piani, mentre i prospetti laterali sono caratterizzati da finestre ad incasso lungo tutta l’altezza dell’edificio. Fino al 2005 sul tetto dell’edificio era presente la grande insegna del marchio Lancia.