. *** IL PROGRAMMA COMPLETO
La programmazione di Before and After si apre domenica 19 luglio a Baveno, sulla sponda piemontese del Lago Maggiore. Alle ore 22 nella Piazza della Chiesa andrà in scena lo spettacolo multimediale Fellini 100, in omaggio, nel centenario della nascita, al grande maestro del cinema che ha reso l’Italia famosa in tutto il mondo come il paese della Dolce Vita. Il compositore e pianista jazz Roberto Olzer – qui in quartetto con Fulvio Sigurtà, strumentista in rapidissima ascesa (tromba e flicorno), Yuri Goloubev (contrabasso) e Mauro Beggio (batteria) – incontra le visioni della videoartista Anna Frigo e le acrobazie della compagnia milanese di circo contemporaneo Quattrox4 in una produzione che, fra musica, performance e visual, reinterpreta la poetica di uno dei più grandi maestri della Settima Arte. Lo spettacolo è aperto al pubblico.
Lunedì 20 luglio alle ore 18 il villaggio di Ghesc, nel territorio di Montecrestese, ospiterà il talk con Riccardo Blumer dal titolo La costruzione del Movimento. Esercizi di estensione meccanica del corpo umano. Architetto, designer (alcuni suoi pezzi fanno parte della collezione permanente del MOMA di New York), docente, allievo di Mario Botta e fondatore del gruppo Blumer&Friends dedito alla ricerca sulle relazioni fra design, performance e Natura, Blumer affronterà il tema del rapporto mutevole fra oggetto meccanico, movimento e spazio naturale. Subito a seguire, la performance sonora di Joseph Tagliabue, figura di spicco della scena alternativa italiana che proporrà un viaggio musicale-temporale fra folk ed elettronica contemporanea, spaziando dall’avanguardia ai ritmi etnici, sempre ispirato dall’ambiente circostante. Evento con posti limitati e con prenotazione obbligatoria. Martedì 21 luglio il programma inizia già al mattino: alle ore 8, nei prati limitrofi alla cava, una puntata speciale di Radio Safari. Ideata dal misterioso Infinite Delta, Radio Safari è una serie di audio documentari sui suoni della Natura andata in onda su radio e portali di Milano nel periodo della quarantena, trasportando gli ascoltatori nei meandri della vita e dell’evoluzione, alla scoperta degli angoli più remoti del pianeta.
Nel pomeriggio, alle ore 18.30 negli straordinari scenari degli Orridi di Uriezzo, anche conosciuti come Grand Canyon del Piemonte, ancora una performance musicale, in questo caso con Enrico Malatesta. Percussionista e ricercatore sonoro apprezzato in tutto il mondo, Malatesta studia il legame fra suono, spazio e movimento in relazione alle peculiarità morfologiche delle superfici. A Before and After eseguirà Occam Ocean – Occam XXVI, versione solista per percussioni della serie Occam della compositrice francese Éliane Radigue, una delle prime musiciste ad aver sperimentato l’ambient music come flusso introspettivo e analitico. Enrico Malatesta con due piatti e un tamburo a cornice sviluppa un continuo divenire di risonanze, suoni fantasma e sovrapposizione di armonici e texture sonore. Evento con posti limitati e con prenotazione obbligatoria.
Mercoledì 22 luglio alle ore 18 alla Cava di Roncino la ricercatrice, curatrice e docente di fama internazionale Elisa Cristiana Cattaneo entrerà nel cuore profondo del Festival con il talk dal titolo Asimmetrie in cui analizzerà il paesaggio di estrazione come rappresentazione della storia evolutiva dell’umanità (dall’epoca primitiva alla rivoluzione industriale fino ad arrivare all’attuale crisi ecologica), delle sue contraddizioni e implicazioni sul piano sociale, economico e ambientale, per arrivare a un ripensamento del rapporto fra risorse, produzione e consumo. Ma soprattutto a un ripensamento dello spazio di estrazione in una nuova era non antropologica. Subito dopo, alle 19, sempre in Cava, sarà la volta di Annamaria Ajmone, coreografa e danzatrice fra le più apprezzate esponenti della danza contemporanea europea. In collaborazione con Cross Festival, Annamaria Ajmone presenta Il segreto, visionaria azione coreografica, site specific e aperta al pubblico, con tre macchine sonore rotanti: in un ecosistema geograficamente prossimo, aperto, terreno, indeterminato, multi-tempo, si alternano sussurri, creature capovolte e rose del deserto.
Il giorno seguente, giovedì 23, uno dei momenti più attesi del Festival, anche questo – ça va sans dire – aperto al pubblico. Alle ore 22 la Cava di Roncino ospiterà Paolo Fresu, il jazzista italiano più famoso al mondo, con una strabiliante carriera alle spalle e da oltre 40 anni sulla scena jazz internazionale. Fresu si presenta in duo con Ramberto Ciammarughi, pianista tra i più eclettici e schivi della scena contemporanea. Dopo il debutto entusiasmante dello scorso anno al festival Time in Jazz di Berchidda, i due artisti hanno deciso di riproporre il progetto a Tones on the Stones. All’improvvisazione dei due grandi virtuosi dello strumento si aggiunge l’improvvisazione visiva di uno dei maggiori illustratori italiani, Gianluca Folì: la cava Roncino di Oira si riempirà dunque di suoni e colori, regalando al pubblico una serata indimenticabile. Lo spettacolo è realizzato in coproduzione con il festival Musica in Quota e in collaborazione con il progetto Interreg “Di-se. Disegnare il territorio”.
Un altro momento cardine rispetto alla tematica generale affrontata da Before and After sarà il talk del filosofo Emanuele Coccia, venerdì 24 alle ore 15 in località Alpe Devero, incantevole conca di pascoli sulle Alpi Lepontine a oltre 1.600 metri di altitudine. Il rivoluzionario del pensiero green amato dai millenials affronterà con la sua consueta modalità pop la centralità del mondo vegetale a partire da un suo testo divenuto ormai un best seller, La vita delle piante. Metafisica della mescolanza. Anche questo evento ha posti limitati ed è richiesta la prenotazione, mentre sarà aperto al pubblico l’evento serale alla Cava di Roncino: alle ore 22 il trio milanese acid techno folk Acid Castello si esibirà nella sonorizzazione dal vivo con drum machine e sintetizzatori di un’opera cult, Slow Action del filmaker sperimentale Ben Rivers. Film di fantascienza post apocalittico che presenta lo scenario di una natura ostile dove il livello del mare è cresciuto mostruosamente e la società umana si è evoluta in piccole comunità rette da utopie iperboliche, Slow Action è stato girato in quattro luoghi da “fine del mondo”: Lanzarote (l’isola vulcanica più arida del pianeta), Gunkanjima (uno scoglio poco distante dalla costa di Nagasaki occupato da una città fantasma di ex-minatori di carbone), Tuvalu (una delle nazioni più piccole del pianeta) e Somerset (piccolo ecosistema delle Bermuda le cui specie non sono ancora state studiate). La performance di Acid Castello e le immagini del film di Rivers prepareranno il terreno per l’ultima serata del Festival, tutta dedicata alle più ardite e radicali sperimentazioni elettroniche, in cui la Cava di Roncino si trasformerà in una vera astronave sonora pronta a trasportare il pubblico verso nuovi pianeti.
Sabato 25 luglio lo spettacolo inizia alle ore 22 con il set di Mana e i visual di Plusminus. Attivo fino al 2010 con il nome di Vaghe Stelle, Daniele Mana è un compositore e producer in quota con la storica label inglese Hyperdub. Il suo ultimo album Seven Steps Behind sembra infettato da un virus alieno in grado di produrre allucinazioni. In perfetto equilibrio fra dissonanze e melodie, la musica di Mana ha la sostanza del sogno, con tutti i significati reconditi che i sogni comportano. Il set di Mana sarà l’introduzione perfetta alla performance più attesa di tutto il Festival, l’esibizione di Nicolàs Jaar, nell’ultimo decennio uno degli artisti più emblematici della scena elettronica mondiale, un vero esploratore sonoro con una cultura musicale che spazia dal jazz di Mulatu Astatke alla classica contemporanea di Cage e Satie. In questi primi mesi del 2020 ha già pubblicato ben tre album, l’ultimo dei quali, Cenizas, suona in bilico fra austero misticismo e panteismo ecologista. Durante la quarantena ha suonato un inedito set di due ore su Twitch. Assistere alla sua perfomance alla Cava di Roncino promette di essere un’esperienza indimenticabile. La serata proseguirà poi con Willikens & Ivkovic, il duo serbo-tedesco di casa al famigerato Salon des Amateurs di Düsseldorf. Ivkovic ha la fama di essere uno dei migliori selezionatori di gemme musicali nascoste in circolazione mentre di Lena si dice che quando è lei al timone la destinazione è sempre ignota e forse proprio per questo il viaggio è ogni volta sempre più elettrizzante.
Domenica 26 luglio il Festival si chiude con il consueto brunch a Ghesc – villaggio in pietra rivalorizzato dall’Associazione Canova, con cui Tones on the Stones collabora su diverse progettualità –, alla scoperta delle tipicità enogastronomiche del territorio della Val d’Ossola e con il long set del collettivo Gang of Ducks. Evento con posti limitati e con prenotazione obbligatoria

